99 numeri, 100 con l'albo che raccoglie tutte le cover di Carnevale.
e quest'ultimo numero m'è piaciuto un sacco, per com'è stato scritto, per come è stato disegnato, per la reunion di un sacco di disegnatori della prima stagione e per tante altre piccole cose che hanno sempre contribuito a rendere particolare e bello un fumetto come JD.
avrei voluto tanto esserci tra queste ultime tavole, ma senza rammarico mi sono dovuto accontentare di parteciparvi da spettatore, essere parte delle "alte sfere".
più volte ho detto quanto io sia legato a questo personaggio, quanto ci sono rimasto dimmerda quando inaspettatamente ha chiuso e quando felicemente ho saputo della sua riapertura. Si perchè John Doe è una bella parte di me, se non fosse stato per lui forse ora non sarei qui a scrivere queste righe in questo blog.
La prima volta che ho incontrato JD è stato l'8 marzo 2003.
erano Roberto Recchioni ed Emiliano Mammucari, probabilmente in giro c'era anche Lorenzo Bartoli.
Roberto in piedi, la persona più magra che avessi mai visto, che con una postura buffa e parlava con tizio e caio con i dossier in mano, e seduto, quasi rannicchiato su se stesso Emiliano Mammucari che ti lasciava uno sketch sull'ultima pagina dell'albetto.
e me ne torno a casa con questi due albetti, di cui uno con tanto di disegno (che allora il termine sketch nemmeno lo conoscevo).
questo è stato il mio primo incontro con JD.
credo di essermi iscritto alla scuola di fumetto quello stesso anno, o l'anno dopo.
la cosa bella è che ora, dopo 3 numeri di JD, quasi a distanza di 10 anni, sto lavorando in Bonelli con lo stesso team.
Roberto, Emiliano e Massimo alle copertine.
Figo.
Addio John Doe, e grazie di tutto e di niente!